giovedì 22 gennaio 2015

Il messaggio di un'amica su 'Come una foglia al vento'

Uèuè Claudio! Come stai? Sono stata impegnatissima questo periodo e
, per quanto riguarda il romanzo- non perché non mi interessasse- sono arrivata solo alla fase della presentazione dei boss, per cui sullo svolgimento della storia non posso dirti molto, se non che il suo dipanarsi in sequenze, e il loro ritmo, è davvero intrigante. Mi riferisco agli intermittenti racconti d'infanzia che scorrono veloci come i ricordi essenziali del passato e al ritmo più ovattato dati dai momenti di vuoto e incertezza del personaggio.Riesco a capire da dove provenfono quelle atmosfere al limite del reale di situazioni come l'incontro nell'assurda chiesa col prete, o delle situazioni più grottesche e teatrali dei tuoi bellissimi personaggi: l'incontro col boss con la fistole è una genialata, come la festa a casa della zia e tutti i dialoghi- tra detto e non detto- davvero divertenti a tratti, per molti versi amari...Lo riprenderò prima possibile, non per dovere, ma perché mi sono sempre piaciute le storie, un po' alla Sorrentino, che raccontano il brutto, quello con cui non vorresti mai avere niente a che fare e, nonostante tutto, riescono ad insinuare in te il pericolo di una contaminazione possibile. Un pericolo a cui siamo esposti quotidianamente, anche nel nostro piccolo, quando ad essere antagonista di noi stessi è la parte più fragile di noi schiacciata dal contesto e dalle situazioni a cui non si riesce a rispondere, forse perché carenti di principi...Insomma: tanto da dire e ancora da scoprire. Grazie!!!

Emanuela De Marco

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