Ho incontrato Pino Cacucci alla Festa della
Liberazione, in via del Pratello a Bologna, gli ho subito detto che avevo
scritto un romanzo che parlava del primo
broker internazionale della cocaina e si svolgeva tra la Calabria e la Colombia
‘Come una foglia al vento’. Lui mi è sembrato interessato e mi ha detto che
avrebbe comprato e letto il libro. Qualche giorno fa, in una calda notte
calabra, mi arriva questa mail proprio di Pino Cacucci:
“Caro Claudio,
ho letto il
tuo libro e mi è piaciuto molto, hai saputo ricostruire una realtà che la
cronaca riporta sempre in superficie e con i soliti luoghi comuni, mentre in
“Come una foglia al vento” c’è anima e corpo di un mondo a parte, e complimenti
per la ricostruzione anche degli ambienti colombiani e la credibilità dei
personaggi, non era facile, dato l’argomento, scrivere in forma di romanzo
qualcosa di tangibile e assolutamente verace, e tutti, dal protagonista Peppe
Blaganò a ogni altro che interseca la sua travagliata esistenza, è di notevole
incisività.
E in
particolare, ho apprezzato molto proprio quel lasciarsi portare da foglia al
vento del protagonista, che si ritrova inesorabilmente avviluppato in una vita
che non è la sua, o che comunque sognava diversa, grande esempio di come la
realtà circostante coinvolga senza bisogno di operare scelte precise.”
Sono
stracontento e gli devo un grande grazie mentre cerco di riprendermi.
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