Come funziona una televisione di strada.
di Claudio Metallo
Una televisione di strada è sostanzialmente un micro canale televisivo che trasmette un segnale a breve distanza sfruttando le frequenze lasciate libere dalle emittenti più grosse. Una delle caratteristiche del segnale televisivo infatti è la sua "portata ottica": un trasmettitore se è ostacolato da barriere (un monte, un palazzo molto alto) o dislivelli non è più ricevibile, per cui edifici elevati e particolari conformazioni del territorio generano numerosi coni d'ombra dove il segnale non arriva e proprio in questi coni d'ombra viene trasmesso il segnale di una televisione di strada. Gli apparecchi utilizzabili per creare la propria telestreet, realizzabile a costi ridotti, sono in pratica tre: il modulatore, che consente di definire la frequenza sulla quale si trasmette, l'amplificatore, che amplifica il segnale e determina il raggio di trasmissione, e l'alimentatore. A tutto l'apparato va collegata l'antenna che permette di diffondere il segnale così generato. La spesa contenuta, circa mille euro, e le competenze, non necessariamente a livelli professionali, richieste per la costruzione di questo apparato, rendono possibile ad un vasto numero di persone operare come soggetti attivi nell'ambito della comunicazione audiovisiva. Vista l’impossibilità di accedere al mainstream televisivo, il crearne uno alternativo diventa l'unica soluzione, un concetto diffusosi già agli inizi degli anni '70 attraverso le parole di Michael Shamberg, ex giornalista di Life e Newsweek e creatore della prima tv antagonista via cavo americana, che nel libro Guerrilla Television sosteneva che "non emergerà nessuna visione culturale alternativa se questa non avrà proprie infrastrutture alternative". Ecco che ritornano le parole di Eric Boucher (anche conosciuto come Jello Biafra ): "Non odiare il media, essilo!". La comunicazione del network avviene attraverso canali differenti, in primo luogo il sito, che ha la doppia funzione di presentare la realtà delle televisioni di strada e coordinare l'organizzazione del circuito proponendosi come punto centrale dal quale è possibile accedere agli altri canali di coordinamento. La comunicazione è rivolta dal network all'esterno. Il manifesto, le FAQ (Frequent Asked Questions), documenti e i link sono tutte sezioni che si occupano della definizione del progetto e della sua presentazione fornendo tutte le informazioni, sia tecniche che legali, per realizzare una televisione di strada. Un vero e proprio portale dentro al quale ogni telestreet può ritagliarsi uno spazio proprio di visibilità inserendosi in un database dove l'utente, grazie ad una maschera di ricerca, può ottenere tutte le informazioni su ogni telestreet italiana: zona e frequenza di trasmissione, sito internet, e-mail e anche il numero di telefono. La televisione di strada è un agente comunicativo che interseca due livelli diversi di comunicazione: una comunicazione locale basata sul piccolo raggio di trasmissione via etere; una dimensione globale basata sulla rete e sulla diffusione del materiale via internet che permette un bacino d'utenza virtualmente mondiale. In base alla teoria delle reti sociali è pertanto un vettore che collega reti sociali primarie di un dato territorio, cioè reti di soggetti appartenenti alla stessa famiglia o allo stesso circolo amicale, con reti sociali primarie presenti in altri territori consentendo un maggiore afflusso di informazioni alla comunità, e l'inserimento in un quadro più ampio di valutazione le tematiche trattate. Questi due elementi portano ad un innalzamento del dibattito politico in termini di qualità, in quanto gli argomenti sono trattati con maggiore coscienza, e produttività, in quanto è dimostrato da esperienze di e-democracy passate che gruppi di individui, chiamati ad esprimersi in merito a un dato argomento, realizzano percentuali elevate di consenso se i membri del gruppo sono stati adeguatamente informati in merito alla materia oggetto di dibattito.
di Claudio Metallo
Una televisione di strada è sostanzialmente un micro canale televisivo che trasmette un segnale a breve distanza sfruttando le frequenze lasciate libere dalle emittenti più grosse. Una delle caratteristiche del segnale televisivo infatti è la sua "portata ottica": un trasmettitore se è ostacolato da barriere (un monte, un palazzo molto alto) o dislivelli non è più ricevibile, per cui edifici elevati e particolari conformazioni del territorio generano numerosi coni d'ombra dove il segnale non arriva e proprio in questi coni d'ombra viene trasmesso il segnale di una televisione di strada. Gli apparecchi utilizzabili per creare la propria telestreet, realizzabile a costi ridotti, sono in pratica tre: il modulatore, che consente di definire la frequenza sulla quale si trasmette, l'amplificatore, che amplifica il segnale e determina il raggio di trasmissione, e l'alimentatore. A tutto l'apparato va collegata l'antenna che permette di diffondere il segnale così generato. La spesa contenuta, circa mille euro, e le competenze, non necessariamente a livelli professionali, richieste per la costruzione di questo apparato, rendono possibile ad un vasto numero di persone operare come soggetti attivi nell'ambito della comunicazione audiovisiva. Vista l’impossibilità di accedere al mainstream televisivo, il crearne uno alternativo diventa l'unica soluzione, un concetto diffusosi già agli inizi degli anni '70 attraverso le parole di Michael Shamberg, ex giornalista di Life e Newsweek e creatore della prima tv antagonista via cavo americana, che nel libro Guerrilla Television sosteneva che "non emergerà nessuna visione culturale alternativa se questa non avrà proprie infrastrutture alternative". Ecco che ritornano le parole di Eric Boucher (anche conosciuto come Jello Biafra ): "Non odiare il media, essilo!". La comunicazione del network avviene attraverso canali differenti, in primo luogo il sito, che ha la doppia funzione di presentare la realtà delle televisioni di strada e coordinare l'organizzazione del circuito proponendosi come punto centrale dal quale è possibile accedere agli altri canali di coordinamento. La comunicazione è rivolta dal network all'esterno. Il manifesto, le FAQ (Frequent Asked Questions), documenti e i link sono tutte sezioni che si occupano della definizione del progetto e della sua presentazione fornendo tutte le informazioni, sia tecniche che legali, per realizzare una televisione di strada. Un vero e proprio portale dentro al quale ogni telestreet può ritagliarsi uno spazio proprio di visibilità inserendosi in un database dove l'utente, grazie ad una maschera di ricerca, può ottenere tutte le informazioni su ogni telestreet italiana: zona e frequenza di trasmissione, sito internet, e-mail e anche il numero di telefono. La televisione di strada è un agente comunicativo che interseca due livelli diversi di comunicazione: una comunicazione locale basata sul piccolo raggio di trasmissione via etere; una dimensione globale basata sulla rete e sulla diffusione del materiale via internet che permette un bacino d'utenza virtualmente mondiale. In base alla teoria delle reti sociali è pertanto un vettore che collega reti sociali primarie di un dato territorio, cioè reti di soggetti appartenenti alla stessa famiglia o allo stesso circolo amicale, con reti sociali primarie presenti in altri territori consentendo un maggiore afflusso di informazioni alla comunità, e l'inserimento in un quadro più ampio di valutazione le tematiche trattate. Questi due elementi portano ad un innalzamento del dibattito politico in termini di qualità, in quanto gli argomenti sono trattati con maggiore coscienza, e produttività, in quanto è dimostrato da esperienze di e-democracy passate che gruppi di individui, chiamati ad esprimersi in merito a un dato argomento, realizzano percentuali elevate di consenso se i membri del gruppo sono stati adeguatamente informati in merito alla materia oggetto di dibattito.
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